SOMMARIO
1. Introduzione
2. Istruzioni
3. Come imbattersi in una puntata...
4. Le Serie time Bokan
5. Il Format
6. Come leggere le schede Bokanologiche
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03. Come imbattersi in una puntata delle Time Bokan


    Eh si, non si decide mai coscientemente di assistere ad una puntata di questi cartoni animati se non si è già a conoscenza di essi. Quindi prima o poi ci si gimbatteh in un episodio e lo si guarda con superficialità e incredulità. Anche io i primi spezzoni li vidi solo perché facendo zapping notavo strani personaggi che lanciavano in aria i propri vestiti, viaggiavano nel tempo, utilizzavano vecchi effetti speciali computerizzati... boh! Mi chiedevo chi mai apprezzasse questi cartoni scadenti e infantili...
    Negli anni 80 non cfera molta scelta in TV, nella zona dove abitavo ricevevo solo i canali rai e una tv privata, che ora non esiste più, ma pur di prendermi una bella mezzoretta di pausa per fare merenda e non studiare, feci diventare un appuntamento fisso la visione di questi strampalati personaggi.
    Stavo guardando la serie di Calendar Men e pian piano ne venivo subdolamente attratto. Incominciai a canticchiare la sigla, le canzoncine che si trovano allfinterno di ogni puntata, come quella del Teru Bozu, mi affezionai ai personaggi che erano molto semplici e diversi dagli eroi che fino ad allora popolavano i cartoni animati: i buoni erano adolescenti che lavoravano per pagarsi gli studi e i cattivi erano poverissimi abitanti di uno scantinato sempre alle prese con le bollette da pagare e il modo per procurarsi il cibo.
    Imparato lo schema delle puntate aspettavo con curiosità la presentazione del robot da combattimento del'episodio, le truffe imbastite dai cattivi per procurarsi il cibo, quale episodio storico avrebbero stravolto e come sarebbero riusciti a farsi perdonare dal gigante buono Kingstar...
    A scuola, terza ragioneria, ne parlavo con la mia compagna di banco Laura, e insieme ridevamo per le avventure dei personaggi in campo... solo che cfera qualcosa di strano... se ci fermavamo sui nomi dei personaggi e sulle situazioni particolari qualcosa non quadrava: i nomi erano differenti, le ambientazioni pure, le puntate e la sigla erano diverse. Ma cosa succedeva? Possibile che due televisioni private avessero due adattamenti diversi dello stesso cartone?
    Fu il primo inconsapevole impatto col mondo delle Time Bokan: io stavo vedendo la serie Calendar Men e lei invece la serie de gI Predatori del Tempoh. Intuimmo che allora non era una semplice copiatura ma un rifacimento voluto o un riutilizzo di una specie di gricettah ben riuscita. La parola gformath infatti ai tempi non era ancora di moda.
     Lo stupore aumentò quando vidi che esisteva anche unfaltra serie simile a queste due: Yattaman!  Al termine degli anni f90, infine, vidi su Bergamo tv la prima e storica serie madre di tutte le Time Bokan: La Macchina del Tempo. Solo pochi episodi purtroppo, credo perché appena iniziarono a svolazzare reggiseni e strane palpatine rivolte alla sexy comandante lfemittente sospese la messa in onda.
    A quel punto credevo di avere il quadro completo della situazione, dovevo solo riuscire a riordinare le serie in modo cronologico. Invece era solo lfinizio di un intricato lavoro di scoperta che con lfavvento di internet e dei primi saggi sugli anime mi fece scoprire lfimmenso mondo che stava dietro le Time Bokan.

    Il clima che si respira nella visione di questi cartoni animati lo si comprende bene quando due fan si incontrano e parlano dei loro eroi preferiti. Conosciuto per la sua irresistibile passione per le Time Bokan è Andrea Baricordi, uno dei quattro Kappa Boys, autore di fumetti ed editore. Così un giorno, tornando da Roma, mi precipito come un fulmine a Bologna nella sede della Starcomics.
    Qui mi aspetta Andrea per una piacevole conversazione intervista dalla quale scopriamo una vicenda simile a quella che mi è capitata nell'imbattermi in una puntata delle serie Time Bokan.
Fabio - Quale e come è stato lfimpatto?
Andrea - La prima volta che ho visto una Time Bokan sono rimasto allucinato...Non cfera niente di simile allfepoca, in Italia. La cosa buffa fu che alle scuole superiori iniziai a vedere Calendar Men su un canale (TelePadova, credo), mentre Andrea Pietroni, un altro dei Kappa Boys, vedeva la prima serie La Macchina del Tempo su un altro (TeleSanterno... forse). Quando ci telefonavamo, commentavamo lfepisodio del giorno... ma ovviamente le trame non coincidevano. E allora ci chiedevamo gMa è quel cartone animato dove i nemici sono una bionda, uno smilzo e uno grosso? Dove cantano canzoncine buffe? Dove alla fine vengono sempre puniti?h e fin lì tutto coincideva. Siamo dovuti andare a casa uno dellfaltro a verificare di persona, per vedere che in realtà erano due serie simili. Negli Anni e80 non cfera nessun filo diretto col Giappone, era impossibile ottenere informazioni. Poi è arrivato quel bellissimo episodio di Calendar Men ambientato a teatro dove si vedono i personaggi di tutte le altre serie, e allora abbiamo capito (quasi) tutto.
Fabio - Cosa ti appassiona di più?
Andrea - La cosa più divertente è che non si prendono sul serio e nemmeno prendono sul serio nessuno. Qualsiasi cosa andava a finire in ridere, han capito da subito anche gli ideatori che i cattivi erano i protagonisti. Come un parallelo che successe in America con Wile Coyote e Bip Bip, tutti tifano per il coyote. Poi i robot giocattoloni sono divertentissimi, i robot giganti delle serie successive mi sono dispiaciuti. Vedere i buoni attaccati ai loro robottoni come pompieri faceva molto ridere e poi aprivano la bocca generando simpatici gadget da combattimento.
Fabio - Cosa preferisci di ogni serie?
Andrea - Time Bokan mi piace perché è lfinizio, e introduce lfidea portata avanti in tutte le altre serie. Yattaman è per me la serie migliore, che ha sviluppato allfinverosimile tutte le basi gettate dalla prima serie. I Predatori del tempo lfho vista un filino più sotto tono, anche se con lfandar degli episodi è migliorata: molto belli il mecha design. Calendar Men è la prima serie che ho visto, quindi sono un pof di parte nellfelogiarla, comunque ha il merito di aver variato un pof i personaggi e introdotto qualche novità sostanziale. Il pupazzetto Deru Bozu fu per me una cosa divertentissima, e a casa mi divertii anche a costruirne uno. Poi, quando andai in Giappone per la prima volta, scoprii che esistevano veramente, e venivano fatti dai bambini per scongiurare il cattivo tempo. E la canzoncina era la stessa!
Fabio - Personaggio preferito assoluto?
Andrea - Lo considero il personaggio principale delle Time Bokan: Boyakki e tutti i suoi cloni. Se il Trio è il vero protagonista di tutte le serie, Boyakki è il protagonista del Trio, perché in fondo tutto è responsabilità sua: se le fa, se le dice e se le subisce da solo, quindi mi diverte molto. Lui ci prova, ci mette tutto se stesso in quello che fa, ma non riesce mai. E tutti ci chiediamo gma perché diavolo include sempre il bottone dellfautodistruzione nelle sue macchine?h. Povero Boyakki: il perfetto incrocio tra Einstein, Wile Coyote e lfIspettore Zenigata... Tra le bionde preferisco la sola e unica Miss Dronio (che non si tradisce mai, per carità, sempre in cima allfolimpo delle bionde time bokanistiche). Ma ti assicuro che, anche se per ora in Italia non lfabbiamo vista, nella serie Zendaman la signorina Mujo è molto esimpaticaf e merita qualche attenzione. Non capisco perché non sia ancora stata tradotta in italiano... Un appello: se qualcuno la possiede in qualche magazzino, per favore la tiri fuori e la doppi allfistante, altrimenti la mia punizione sarà esemplare. gPoppo-poppòòò... Poppo-poppòòò...h(nona sinfonia di Beethoven). Ci siamo intesi?
Fabio - Hai per caso trovato un pezzo della Dokrostone?
Andrea - Sì: me la sono fatta inserire chirurgicamente nel cranio e la custodisco gelosamente.

Salutiamo Andrea Baricordi e proseguiamo in questo fantastico viaggio nel mondo Time Bokan, nel frattempo voi vi siete imbattuti in una puntata di questi anime?



Saggio Ricerca realizzato da
Beppe Domani (Fabio)
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