Novembre 2001 - Intervista a 
Andrea Baricordi
direttore artistico di Mangazine e altre edizioni di Manga.


 

Il numero 100 di Mangazine celebra l'evento pubblicando la parodia di famosissimi manga e anime. C'è perfino la parodia delle Time Bokan "Otakuman".


Signori e signore buongiorno! Ecco qui il vostro amato cronista Nando Martellotti affiancato dal fedele Elephant Cameraman. Oggi ci troviamo a Bologna per incontrare un famosissimo e giovane MANGHISTA...

Nando- Buongiorno Sig, Andrea, iniziamo con una presentazione di chi è lei e cosa fà, per chi ancora non la conosce...

Andrea: Ciao a tutti!  Io sono Andrea Baricordi, uno dei quattro "Kappa boys", ovvero lo staff che pubblica i manga della Star Comics (Dragon Ball & company, insomma), e che con la propria casa editrice (Kappa Edizioni) pubblica i romanzi tratti dai più noti manga, oltre al proseguimento italiano delle avventure di Lupin III. Se segui un po' il mondo del fumetto probabilmente avrai sentito il mio nome e quello di Barbara Rossi, Andrea Pietroni e Massimiliano De Giovanni.
N oi siamo lo staff che realizza - dall'idea progettuale fino al momento della stampa - tutte le testate manga delle Edizioni Star Comics: 24 testate mensili fra cui la rivista Kappa Magazine e i manga di Dragon Ball, Ranma 1/2, One Piece, I Cavalieri dello Zodiaco, Holy & Benji, Gigi la trottola, Dottor Slump e tanti altri (lavoriamo in questo campo da oltre dieci anni, quindi abbiamo pubblicato centinaia di manga, fra cui anche Lamù, City Hunter, Occhi di Gatto, Georgie, Sailor Moon, Orange Road... L'elenco è eterno!).
Ma il nostro staff ha dato vita anche a una casa editrice che pubblica in proprio, ovvero la Kappa Edizioni, che si occupa di fumetti prodotti in Italia e di romanzi originali tratti dalle più note serie manga e anime (Orange Road, Video Girl Ai, Bastard, City Hunter, Lodoss, Conan il ragazzo del futuro) e anche qualche manga (Kizuna e Space Pinchy).
E poi, come se non bastasse, abbiamo pure aperto un ristorante giapponese a Bologna, il Sushi Cafè Kappa di Piazza Malpighi. Che razza di nippo-maniaci, eh?
Ho scritto anche vari  articoli sulle macchine del tempo pubblicati  spesso su Kappa Magazine, e recentemente ho parlato anche di Kiramekiman, l'ultimissima serie, e Time Express, la serie mai realizzata. 

Nando- Per festeggiare il numero 100 di MANGAZINE avete pubblicato degli strani Manga... di cosa si tratta?

Andrea:  Quelle di "Mangazine 100" sono parodie autoconclusive (anche se in alcune appare la dicitura "continua"), e si tratta - più che di vere e proprie parodie - di un gioco rivolto agli appassionati 'sentimentali' di anime e manga. In quelle storie, ho voluto immedesimarmi nei personaggi e dare qualche spiegazione, implausibile ma a mio avviso divertente, di quello che gli autori originali non ci avevano raccontato. Per esempio, tutti ci chiedevamo perché mai Vega attaccasse la terra con un solo robot alla volta (al massimo due!) quando avrebbe potuto farlo con intere armate. Le uniche risposte possibili erano: (a) problemi economici, (b) non ci tenevano particolarmente a invadere la terra ma ce l'avevano solo con Duke Fleed. Ho messo insieme le due cose, e ho scritto "Alias Helix Robot Goldrant" per Nicola Longoni. Per quanto riguarda "Tetsu Kamen", si rifà chiaramente a Tekkaman, e l'episodio che ho scritto per Grazia Lobaccaro è nato da un bisogno impellente che avevo da quasi un ventennio: sapere come andava a finire quella serie! Siamo rimasti tutti sconvolti e pieni di dubbi quando, all'epoca, scoprimmo che l'ultimo episodio non esisteva, e che la serie si concludeva con l'attacco irrisolto di Tekkaman all'astronave madre di Dobrai. E dopo, cosa sarebbe successo? E la Terra Azzurra avrebbe raggiunto il pianeta Kentauros? Così ho creato il 'mio' finale, forse un po' drammatico, ma così è. E poi veniamo alle mie amatissime Time Bokan. Mi ha sempre divertito il fatto che ci fosse interazione fra i protagonisti e il pubblico (ricordi? la gente scriveva al Trio, mandava lettere d'incitamento e disegni), e io ho esasperato al massimo questa cosa, permettendo al lettore di intervenire attivamente sul corso della storia. Inoltre, i "saluti" a pag. 94 sono veri, così come il progetto dell'arma finale: avevo messo l'annuncio su un numero di Kappa Magazine, e qualche lettore ha partecipato, dando vita a quello che hai potuto leggere. E poi mi piaceva anche l'idea di far scoprire al trio di vivere in una sorta di 'gap' spaziotemporale, e quindi metterli in grado di vedere anche se stessi all'interno delle altre serie.

Nando- 
Dove si possono acquistare i vostri manga, e sopratutto Mangazine 100 con OTAKUMAN?

Andrea:  Le testate Star sono distribuite in edicola e fumetteria. Le testate Kappa Edizioni (come "Mangazine 100", per esempio) sono distribuite in fumetteria, in libreria 'normale', oppure via posta attraverso il sito www.hunter.it o all'indirizzo e-mail info@hunter.it

Nando- Quali sono i tuoi manga/anime preferiti?  E il personaggio preferito?

Andrea: Credo di aver dato una risposta con Mangazine 100: le Time Bokan Series, Tekkaman e Goldrake, a cui però aggiungo Lamù, Le Bizzarre avventure di JoJo, Gigi la Trottola, Lupin III, Video Girl Ai e 3x3 Occhi/Trinetra.
Personaggio preferito? E' difficile da dire. Intendi all'interno delle Macchine del Tempo o in tutti gli anime e manga? Nelle macchine del tempo, ho una predilezione per Miss Dronio (che però non posso separare da Boyakki e Tonzula). In generale, invece, il mio personaggio preferito è probabilmente Lamù.

Nando-
Come scegliete le serie da offrire sul mercato Italiano? Non dirmi che sai leggere il giapponese!!!

Andrea: Sì, mastico un po' di giapponese, capisco il 30% di un discorso parlato e sono in grado di tradurre un fumetto (ma solo con un buon dizionario al mio fianco), ma non è questo ciò che mi (anzi CI, parlando anche degli altri tre Kappa boys) permette di fare il mio lavoro. Si tratta di puro e semplici 'feeling'. Se mi piace una cosa, faccio di tutto per far sì che avvenga la sua pubblicazione in italiano, senza stare a fare assurde (e spesso inutili) ricerche di mercato. Il fatto poi che siamo in quattro a prendere decisioni di questo tipo, ci permette di essere obiettivi e di non concentrarsi solo su un particolare genere, cosa che ci ha permesso di arrivare fino a oggi senza troppi scossoni

Nando- Come si traduce/adatta un manga?

Andrea: Con molta attenzione, ovviamente, ma soprattutto con passione. La fase di traduzione è abbastanza meccanica, e noi la affidiamo solitamente a persone di madre lingua che lavorano insieme a un'altra persona italiana. Poi c'è il successivo passaggio, l'adattamento dei testi, che è ciò che rende il prodotto gradevole da leggere. Questa fase è affidata o a uno di noi Kappa boys, o a un autore italiano di fumetti (come Giovanni Mattioli, Vanna Vinci, Massimo Semerano...) che riescono a dare un'impronta discorsiva alle traduzioni. Poi c'è la fase di lettering (inserire le parole nei balloon) che ormai si fa quasi esclusivamente al computer, e l'adattamento delle onomatopee (i 'rumori'), che vengono sostituite a quelle originali direttamente con l'inchiostro sulla pellicola di stampa, benché ultimamente abbiamo iniziato a usare il computer anche per quelle.

Nando- Spesso molti otaku si lamentano del cambiamento dei nomi negli adattamenti. Cosa ne pensi?

Andrea: C'è adattamento e adattamento. Per esempio, in Calendar Men è stata probabilmente una buona idea, proprio per rendere l'idea 'calendaresca' della serie. Non amo invece le 'rilocazioni', ovvero trasformare i nomi originali da giapponesi a italiani o americani. Bisogna sempre fare molta attenzione al senso che voleva dare l'autore della serie, e lavorare su questo per evitare di snaturarla. 

Nando- Dai un occhiata al sondaggio sul nostro sito. Pare i Time Bokan fan abbiano voglia di leggere le avventure dei loro eroi in formato manga! Pensi che la nostra generazione non sappia davvero averne abbastanza di questi "dementi" eroi?

Andrea: Ormai il Trio è un'icona, e come tale ha superato il fatto di essere formato da un gruppo di personaggi. Infatti, l'apprezzamento del pubblico non va ai protagonisti delle Time Bokan Series, ma ai vari Trio (anche se in alcune serie c'è stata qualche aggiunta). Come si fà ad averne abbastanza di un'icona, tenendo anche presente che gli stessi giapponesi basano spesso alcuni personaggi su questa struttura? Guarda i 'cattivi' di "Nadia e il mistero della pietra azzurra". Guarda "Issatsuman". Guarda gli ammiccamenti realizzati all'interno di molte parodie... Il Trio è per il Giappone quello che Wile E. Coyote è per gli Usa. Dico bene?

Nando-  Sei uno dei pochi fortunati che ha fatto della sua passione/hobby il suo lavoro, come ti sei avvicinato ai manga/anime e pian piano lavorare nel settore?

Andrea: Aiutando una casa editrice a traslocare da una redazione a un'altra. La mia mira è sempre stata quella di lavorare nel fumetto, e dopo aver passato qualche anno a fare fanzine sul fumetto e l'animazione giapponese, siamo riusciti (Barbara Rossi, Massimiliano De Giovanni, Andrea Pietroni e io) a convincere Granata Press a pubblicare manga in Italia, offrendoci come consulenti e staff redazionale. Stiamo parlando del 1987, un millennio fa. Ma prima di fare i redattori/consulenti... sotto a trasportare mobili!

Nando- Che ore sono?

Andrea: Le 16:24

Nando- Hai per caso visto il Cosmopavone?

Andrea: Ne ho mangiato una coscia oggi al fast food. Non era male, ma ora ho i capelli brillanti e cangianti

 Nando- hep! (suono della molla in sottofondo)

Grazie di tutto Andrea e un saluto anche a tutti voi, il  vostro Nando Martellotti

nando_martellotti@newbokan.net


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