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La Sfinge egizia si presenta all'origine come un
leone disteso sul terreno. |
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Il nome greco Sphýnx deriva dalla parola
egizia: shesep'ankh che vuol dire “immagine vivente” di Atum o del Signore
dell'Universo. Infatti, a partire dalla 18ª dinastia di faraoni, la Sfinge
fu associata al culto degli dei solari. |
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Quella di Ghizeh è la più antica e la più grande.
Misura 57 × 20 metri e fu ricavata da una roccia della cava usata per
costruire la piramide di Cheope
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Alla sua sinistra si trova la rampa di accesso al tempio e alla piramide. La funzione sacra della Sfinge, nei templi e nei palazzi, è di guardiana e protettrice è collocata perciò abitualmente a lato delle porte di accesso.
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Nulla a che vedere con indovinelli ed enigmi. |
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In molti modi è stata rappresentata nell'arte greca; troviamo la Sfinge di Calidone al Museo nazionale di Atene; quella dei Nassi a Delfi e quella che interroga Edipo nei Musei vaticani. Numerose anche le raffigurazioni della Sfinge nell'arte etrusca e nei sarcofagi romani di età imperiale. |
Oggetto di numerose dicerie è la storia del naso della Sfinge che per molti fu distrutto dai soldati di Napoleone, mentre negli ultimi tempi sembra che l'autore di questo gesto sia un Mamelucco, un guerriero che, visto il numero di persone che si recavano a pregare ai piedi della Sfinge, decise di distruggerla riuscendo, però, a romperle solo il naso.